Una facciata preziosa per la nuova sede DAV Pastry Lab
Un vero e proprio scrigno dei tesori, così si può descrivere il nuovo DaV Pastry Lab della famiglia Cerea ad Albano Sant’Alessandro vicino a Bergamo. Migliaia di deliziosi capolavori vengono creati ogni giorno nel nuovo stabilimento di produzione, che si inserisce nel contesto nella zona industriale con la sua straordinaria facciata a scaglie PREFA in sette colori differenti.
Un packaging pregiato per dolci
Tutto è nato negli anni ’60 quando Vittorio Cerea, con la moglie Bruna, aprì il primo ristorante nella città vecchia di Bergamo, portando il locale a conquistare la prima stella Michelin poco più di dieci anni dopo, nel 1978. Nel corso degli anni, con il contributo dei 5 figli, tutti impegnati nell’azienda di famiglia, il marchio “Da Vittorio” ha continuato, grazie al talento, alla passione e all’intraprendenza di tutti i membri la famiglia, a crescere fino a diventare oggi un gruppo aziendale attivo e conosciuto a livello planetario, quale sinonimo di una ristorazione stellata, audace e dalla qualità elevatissima.
Per la pasticceria Dav Pastry Lab - guidata da Simone Finazzi, Pastry chef del Gruppo e marito della figlia di Vittorio, Barbara - la famiglia Cerea, era alla ricerca di una nuova sede da molto tempo, poiché l’impianto di produzione di Brusaporto non era più sufficiente a soddisfare la crescente domanda, sia per le operazioni interne all’azienda che per il servizio di catering e le vendite per corrispondenza. Alla fine, si è deciso di convertire un ex magazzino degli anni ’90, affidando il progetto allo studio di architettura ARPOSTUDIO di Bergamo, che aveva già fornito la propria consulenza durante la ricerca del sito.
L’idea progettuale ispirata alla lavorazione dolciaria
Sergio Mecca, l’architetto principale, conosce bene la famiglia Cerea ed è stato quindi in grado di sostenerli durante tutte le fasi del progetto, dalla scelta del luogo alla conversione e ai dettagli del design interno. “Abbiamo progettato ogni centimetro quadrato”, ci dice l’architetto Mecca, perché l’intera struttura doveva essere adattata alle nuove esigenze del DaV Pastry Lab
L’architetto Mecca non ha avuto solo il compito di trasformare il magazzino esistente in una moderna struttura di produzione alimentare che soddisfacesse tutti i requisiti, ma doveva anche costruire uno spazio per la vendita diretta, in linea con il marchio Da Vittorio, dove valorizzare e presentare al pubblico le sofisticate prelibatezze di alta qualità.
“Abbiamo voluto affrontare nuove sfide e abbiamo cercato di confrontarci con la realtà per continuare a crescere”, ci dice Simone Finazzi. “Il nostro staff doveva avere tutto il necessario per creare, senza un inutile dispendio di energia, sia fisicamente che strutturalmente”. Il maestro pasticcere Simone Finazzi è con Da Vittorio dal 1987 e, come membro della famiglia Cerea, è responsabile della linea di pasticceria del famoso ristorante dal 1995.
Vibrazioni dinamiche
L’architetto ha installato una parete concava che si estende oltre l’edificio dinanzi alla costruzione funzionale. “Non è stato facile trovare un materiale con cui poter realizzare il progetto della facciata. La Scaglia 20×20 PREFA si prestava a rivestire la curvatura ed era anche disponibile in sette colori che si combinavano perfettamente tra loro. L’idea originale è ispirata al processo di lievitazione dell’impasto, quale vera e propria trasformazione, elevazione e compimento. La facciata doveva dunque esprimere questo movimento, concepito in senso ascensionale, e non apparire statica”. Dalla base in su, il colore delle scaglie diventa più chiaro e genera una sorprendente qualità cromatica e uno speciale effetto di luce vibrante che conferisce dinamicità alla facciata.
Le colorazioni partono dal colore luminoso del logo della Da Vittorio e con un elegante mix di assonanze e di contrasti cromatici si estendono lungo la gamma dei sette colori scelti, che si stagliano sullo sfondo chiaro e creano questo speciale effetto di luce vibrante che conferisce dinamicità al frontale
Un frizzante effetto pixel
“La scelta del materiale metallico alluminio ha assecondato e potenziato la ricerca di luminosità e inviduabilità sul fronte strada, facendo emergere l’edificio in un contesto produttivo anonimo.” Spiega l’architetto Mecca
La Scaglia 20x20 di PREFA, con le sue piccole dimensioni ha consentito di assecondare al meglio la forma del fabbricato, seguendolo con delicatezza, con un risultato a livello superficiale eccellente, una facciata di ondulazioni. Proseguendo sulla scelta dei colori, la gamma Prefa ha risposto in maniera egregia alle suggestioni ricercate per l’inedito effetto pixel: le 3.500 scaglie sono state selezionate in sette colori, il marrone P.10, il bronzo, il bianco puro, il bianco Prefa P.10, l’alluminio naturale, il grigio scuro P.10 e l’esclusivo mayagold, l’unico colore non standard, realizzato con una produzione speciale per questa fornitura.
Precisione e ricerca per la posa della facciata
“Le scaglie devono coincidere perfettamente le une con le lastre sulla linea di battitura e su una superficie curva come quella della facciata del Pastry Lab, questa lavorazione ha richiesto una grande precisione” spiega Luca Re, titolare della C.L.R. di Esine (BS) incaricata dell’installazione della facciata. “La facilità di lavorazione dei materiali Prefa ci ha agevolato nel lavoro in cantiere, così come la particolarità della verniciatura che consente di realizzare varie pieghe e schiacciate. Lo studio sui materiali che Prefa porta avanti da sempre garantisce agli installatori una posa più semplice” aggiunge Re.
Progettisti e installatori hanno instaurato un proficuo confronto sia in fase di progettazione esecutiva per la definizione dei dettagli costruttivi e, successivamente, nelle fasi di posa, gli installatori sono stati supportati dallo studio mediante disegni del casellario con la posizione delle singole scaglie colorate al fine di velocizzare i tempi e al contempo di controllare la qualità di realizzazione e di rispetto degli effetti cromatici previsti. La collaborazione si è estesa anche alla definizione delle soluzioni per realizzare le cornici di contenimento e l’alloggiamento dei corpi illuminanti per l’evidenziazione notturna delle scaglie da collocare nelle cornici, grazie a cui la sera la facciata diventa veramente spettacolare.
Per la chiusura di tutte le lattonerie perimetrali è stato usato il nastro Prefalz di colore bronzo, coerente con il colore del logo e del rivestimento del grande portale, realizzato in parte con il pannello Prefabond in parte con il nastro in doppia aggraffatura.